Rifiuti

Classificazione per smaltimento e riutilizzo

Il settore dei rifiuti, data la sua particolare rilevanza non solo da un punto di vista normativo ma anche, e soprattutto, per le implicazioni relative alla salute dei cittadini richiede una attenzione particolare. In questo campo CPG può vantare un accurato servizio di consulenza e un aggiornamento continuo. Il nostro laboratorio segue il monitoraggio ambientale di numerose discariche sia nel settore dei rifiuti solidi urbani che dei rifiuti speciali non pericolosi e verifica l’omologa dei materiali conferiti presso gli impianti. Il servizio di consulenza e analisi di classificazione viene offerto inoltre al produttore di rifiuti pubblico e privato nelle fasi precedenti lo smaltimento al fine di determinarne l’ammissibilità in discarica o l’eventuale possibilità di riutilizzo.

Il Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare 27 settembre 2010 stabilisce i criteri e le procedure di ammissibilità dei rifiuti nelle discariche, in conformità a quanto stabilito dal Decreto Legislativo 13 gennaio 2003, n. 36. Il nuovo decreto ha abrogato il DM n. 201 del 3 agosto 2005, dato che nel frattempo sono state modificate le metodiche di analisi relative ai rifiuti, con particolare riferimento alla Norma UNI 10802.Il nuovo decreto tiene conto inoltre di quanto contemplato dal Regolamento (CE) n. 850/2004 e successive modificazioni, ovvero della regolamentazione dello smaltimento in discarica dei rifiuti contenenti o contaminati da inquinanti organici persistenti, al fine della tutela della salute umana e dell'ambiente.

Il Decreto 27 settembre 2010 stabilisce che i rifiuti possano essere conferiti in una determinata categoria di discarica solo dopo essere stati oggetto della caratterizzazione di base, che si effettua utilizzando i metodi di campionamento e di analisi indicati in allegato 3 al decreto, ed esclusivamente se conformi ai limiti di legge.

Ai sensi del D.Lgs. 36 del 2003 art.4, le discariche possono essere classificate come: discarica per rifiuti inerti, discarica per rifiuti non pericolosi o discarica per rifiuti pericolosi.

Effettuiamo in particolare:
  • campionamento dei rifiuti da sottoporre a successiva analisi eseguito da personale tecnico specializzato
  • ritiro dei campioni c/o la sede del cliente tramite corriere autorizzato
  • analisi su tal quale ed eluati realizzata seguendo i metodi e le procedure di cui alla norma UNI 10802
  • analisi chimiche e consulenza per la caratterizzazione di base dei rifiuti da conferire in discarica, con redazione di giudizio finale
  • La caratterizzazione deve essere effettuata al primo conferimento e ripetuta ad ogni variazione significativa del processo che origina i rifiuti e, comunque, almeno una volta l'anno. Attraverso il Catalogo Europeo dei Rifiuti (CER) è possibile individuare la tipologia di rifiuti e proseguire con le analisi per la classificazione ed il successivo smaltimento. Al momento dell'accettazione del campione da parte di CPG il campione di rifiuto deve essere accompagnato dal relativo codice CER. Si tratta di un codice composto da tre coppie di cifre che individuano rispettivamente:la classe, ovvero il processo produttivo di provenienza del rifiuto la sottoclasse, approfondimenti riguardanti il processo produttivo o il rifiuto la categoria, ulteriori precisazioni sulla tipologia del rifiuto.

    CPG INFORMA: IL CODICE CER

    I codici C.E.R. (o Catalogo Europeo dei Rifiuti) sono delle sequenze numeriche, composte da 6 cifre riunite in coppie volte ad identificare un rifiuto in base al processo produttivo da cui è generato. I codici, in tutto 839, sono inseriti all'interno dell' "Elenco dei rifiuti" istituito dall'Unione Europea con la Decisione 2000/532/Ce.L'elenco dei rifiuti della UE è stato recepito in Italia a partire dal 1º gennaio 2002 in sostituzione della precedente normativa. L'elenco dei rifiuti riportato nella decisione 2000/532/Ce è stato trasposto in Italia con due provvedimenti di riordino della normativa sui rifiuti:- il Dlgs 152/2006 (recante "Norme in materia ambientale"), allegati alla parte quarta, allegato D;- il Dm Ministero dell'ambiente del 2 maggio 2006 ("Istituzione dell'elenco dei rifiuti") emanato in attuazione del Dlgs 152/2006 e successivamente dichiarato incapace di produrre effetti giuridici, non essendo stato sottoposto al preventivo e necessario controllo della Corte dei conti, con comunicato del Ministero dell'Ambiente pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 146 del 26 giugno 2006.I codici C.E.R. vengono suddivisi in non pericolosi e pericolosi, i secondi vengono identificati con un asterisco "*" dopo le cifre. La pericolosità di un rifiuto viene invece determinata tramite analisi di laboratorio mirate a verificare l'eventuale superamento di valori di soglia individuati dalle normative vigenti sulla classificazione, l'etichettatura e l'imballaggio delle sostanze pericolose.

    Clicca qui per visionare e scaricare tutti i codici CER - Codici smaltimento rifiuti pericolosi e non pericolosi

    ANALISI ECOTOSSICOLOGICHE SU RIFIUTI

    Il Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare 27 settembre 2010 stabilisce i criteri e le procedure di ammissibilità dei rifiuti nelle discariche, in conformità a quanto stabilito dal Decreto Legislativo 13 gennaio 2003, n. 36. Il nuovo decreto ha abrogato il DM n. 201 del 3 agosto 2005 e recepito le modifiche delle metodiche di analisi relative ai rifiuti, con particolare riferimento alla Norma UNI 10802. Inoltre tiene conto di quanto contemplato dal Regolamento (CE) n. 850/2004 e successive modificazioni, ovvero della regolamentazione dello smaltimento in discarica dei rifiuti contenenti o contaminati da inquinanti organici persistenti, al fine della tutela della salute umana e dell'ambiente.

    In base alle normative vigenti sopraccitate il laboratorio di analisi C.P.G. Lab esegue le analisi su rifiuti di varia provenienza ed in particolare nell’ultimo anno ha sviluppato e approfondito i saggi eco tossicologici, che vengono effettuati sui rifiuti di cui non si può determinare con certezza la composizione neanche sulla base delle informazioni relative al ciclo produttivo.

    I saggi ecotossicologici sono condotti su campioni preparati secondo una metodica normata (UNI EN 14735:2005) utilizzando una batteria di test sull’eluato al fine di verificare l’ ecotossicità del rifiuto e poterlo classificare come non pericoloso o pericoloso secondo la classe di pericolo H14. I test vengono condotti secondo il “Parere ISPRA/ISS sulla classificazione dei rifiuti ai fini dell’attribuzione della caratteristica H14 “Ecotossico” del 29/09/2011 avente come oggetto l’attuazione dell’Art.184 ,comma 5 ,del D.Lgs 152/2006: parere in merito all’applicazione della classificazione dei rifiuti, con particolare riferimento alla caratteristica H14 “ecotossico”, introdotta dagli allegati D ed I del D.Lgs 205/2010”.

    Nello specifico il parere dell’Istituto superiore di Sanità stabilisce l’utilizzo di 3 diverse specie di organismi, animali o vegetali, per la determinazione dell’ecotossicità del rifiuto in esame:
  • Determinazione dell’effetto inibitorio sull’emissione di luce del batterio Vibrio fischeri, prova di tossicità acuta a 5-15-30 minuti (analisi effettuate seguendo la norma UNI EN ISO 11348-3:2009)
  • Prova di inibizione della crescita di alghe d’acqua dolce per mezzo di alghe verdi unicellulari, prova di tossicità cronica a 72 ore (analisi effettuata seguendo la norma UNI EN ISO 8692:2005.
  • Determinazione dell’inibizione della mobilità della Daphnia magna, prova di tossicità acuta a 24 e 48 ore (analisi effettuata seguendo la norma UNI EN ISO 6341:1999).
  • Queste batterie di test permettono di dare una valutazione predittiva con una sensibilità elevata sul possibile impatto che un rifiuto può avere a livello ambientale. Attualmente il Laboratorio di Analisi C.P.G.Lab garantisce ai propri clienti tutto il set delle analisi sopraccitate richieste dall’ISS e risulta quindi in grado di determinare attraverso test ecotossicologici la pericolosità o meno del rifiuto in esame per la classe di pericolo H14.

    Regolamento UE 2017/997 HP 14 "Ecotossico"

    Pubblicato in Gazzetta Ufficiale Europea, il Regolamento n. 997 dell’ 8 Giugno 2017 va a modificare l’allegato III della direttiva 2008/98/CE ed il Regolamento 1357/2004 relativo ai rifiuti con pericolo ecotossico ed entrerà in vigore a decorrere dal 5 Luglio 2018. L’allegato è stato modificato nei punti in cui descrive le caratteristiche di pericolo del rifiuto HP 14 “Ecotossico”, ovvero un rifiuto che può causare rischi immediati o futuri ad uno o più reparti aziendali.

    Secondo il regolamento verranno classificati come pericolosi, di tipo HP 14, i rifiuti che:
  • contengono elementi classificati come sostanze che riducono lo strato di ozono;
  • contengono uno o più elementi classificati come sostanze con tossicità acuta per l’ambiente acquatico;
  • contengono uno o più elementi classificati come sostanze con tossicità cronica per l’ambiente acquatico classificate in base a specifici codici di pericolo.
  • C.P.G. Lab, grazie alla propria strumentazione e ad una rete di laboratori qualificati, offre ai propri clienti numerose determinazioni ecotossicologiche su campioni di rifiuto.

    ANALISI POP SU RIFIUTI PER VERIFICA AMMISSIBILITA'IN DISCARICA

    Il laboratorio di analisi chimiche e agroalimentari C.P.G. Lab S.r.l. da diversi anni cura il monitoraggio ambientale di numerose discariche sia nel settore dei rifiuti solidi urbani che dei rifiuti speciali non pericolosi e verifica l’omologa dei materiali conferiti presso gli impianti; il nostro laboratorio esegue inoltre un servizio di consulenza e analisi di classificazione al produttore di rifiuti pubblico e privato nelle fasi precedenti lo smaltimento al fine di determinarne l’ammissibilità in discarica o l’eventuale possibilità di riutilizzo.

    Il Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare 27 settembre 2010 stabilisce i criteri e le procedure di ammissibilità dei rifiuti nelle discariche, in conformità a quanto stabilito dal Decreto Legislativo 13 gennaio 2003, n. 36. Il nuovo decreto ha abrogato il DM n. 201 del 3 agosto 2005 e recepito le modifiche delle metodiche di analisi relative ai rifiuti, con particolare riferimento alla Norma UNI 10802. Inoltre tiene conto di quanto contemplato dal Regolamento (CE) n. 850/2004 e successive modificazioni, ovvero della regolamentazione dello smaltimento in discarica dei rifiuti contenenti o contaminati da inquinanti organici persistenti, al fine della tutela della salute umana e dell'ambiente.

    C.P.G. Lab esegue le analisi in base alle normative vigenti sopraccitate su rifiuti di varia provenienza ed in particolare negli ultimi anni ha sviluppato e approfondito l’analisi delle sostanze denominate POP (Persistent Organics Pollutants).

    Questi inquinanti organici persistenti, dettagliati all’interno dell’allegato IV del Regolamento (UE) N. 756/2010 della Commissione del 24 agosto 2010 recante modifica del regolamento (CE) n. 850/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo agli inquinanti organici persistenti per quanto riguarda gli allegati IV e V, racchiudono al loro interno una serie di composti di natura organica appartenenti a differenti famiglie di sostanze tra cui i PoliBromodifenileteri (PDBE), l’Acido Perfluorottano Sulfonato ed i suoi derivati (PFOS), le diossine ( PCDD/PCDF), i Policlorobifenili (PCB) ed una serie di Pesticidi clorurati.

    Il laboratorio C.P.G. Lab è in grado di fornire tutte le analisi presenti all’interno del Regolamento Europeo sopraccitato atte a verificare ed eventualmente quantificare la presenza di queste sostanze gravemente pericolose per l’ambiente e la salute umana, e offre quindi al proprio cliente un pacchetto di analisi quanto mai completo sulle analisi dei rifiuti.